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La recensione de La signora dell’avventura a cura di Paola Perria

I libri non sono un bene di consumo, la loro vita non ha una data di scadenza, lo sosteniamo da sempre e ne siamo sempre più convinti.

La signora dell’avventura, pubblicato nel 2016 con il titolo di Niente avventure, solo sesso, continua a far ridere, sorridere e riflettere i suoi lettori e a ottenere ottime recensioni come quella di Paola Perria dell’Accademia della scrittura. 

Perché leggerlo

Aspettatevi continui colpi di scena. Aspettatevi una protagonista brillante, colta, simpatica, candida e coraggiosa, con un’onestà intellettuale adamantina.  Una che nel delirio della febbre viene guidata dai fantasmi di Liala e di Oriana Fallaci, che le forniscono consigli d’amore, e che di solito veste in mimetica, ma quando la costringono a truccarsi e indossare un tailleur fa girare un bel po’ di teste.

Una che afferma di non sapere nulla di amore e di sesso, ma che al momento giusto ci sa dire con quale cervello ragioniamo, quando si tratta di sesso o d’amore. Una che ritiene se stessa più scientifica e razionale che passionale, ma che con la persona giusta sa come lasciar andare tutte le paure e le inibizioni. Una che l’amore sa suscitarlo, senza rendersene conto. Una che gioca con i doppi sensi, facendo giocare anche noi di rimando (e facendoci tornare adolescenti maliziosi).

Ma soprattutto, leggere questo piccolo romanzo arguto e (a tratti) spassoso, ci aiuta a ragionare sul senso della letteratura, o meglio, della narrativa, oggi. Viene prima il gusto del pubblico, o la buona editoria è in grado di educarlo e affinarlo, quel gusto? È lecito pubblicare anche opere di scarsa (o scarsissima) qualità, perché “tirano”? Si può scendere a compromessi pur di sfornare potenziali best seller?

La risposta – illuminante – la fornisce la nostra eroina, spiegando qual è la sua idea di letteratura, che non ha nulla a che fare con il genere, e con le mode del momento, ma con il talento.

“Mi batterò affinché i lettori non siano più presi in giro in questa sordida maniera, da editor incompetenti, Case editrici compiacenti e agenti letterari incapaci. La letteratura è una cosa seria. Che sia storica, d’avventura, thriller, noir, gialla, d’appendice, comica o erotica, non deve mai scadere a tal punto. I lettori non se lo meritano”.

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Edizioni Il Vento Antico

Senza emozioni gli uomini non vivono. Neppure i libri. Noi andiamo oltre la forma, dritti alla sostanza. Edizioni il Vento Antico, il nuovo soffio nell'editoria.

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