L’amicizia nell’alta società non è certo quel sentimento cui i comuni mortali sono avessi, nulla ha a che fare con la condivisione e l’affetto, ancora meno con la fedeltà e la discrezione.”
“In fragranza di reato” di Raffaella Bossi edito da Edizioni Il vento antico è una simpatica commedia poliziesca.
Ambientata a Varese in una splendida residenza delle più note e ricche famiglie della zona, villa Mozzoni.
I protagonisti che rendono viva questa commedia poliziesca sono: il giardiniere cubano che sta rientrando dopo una notte passata in compagnia, la cuoca napoletana che sta per iniziare la sua giornata lavorativa, andando a lavorare nell’orto per raccogliere ciò che le serve per preparare le prelibatezze da servire a tavola.
Ma, appena arriva nell’orto vede un qualcosa di strano, è un cadavere e appartiene al Conte Artemio Sanseverino, consorte della padrona di casa.
Il suo corpo giace a terra, con la faccia in giù e con un coltello piantato nella schiena.
Sull’omicidio indagheranno il sostituto procuratore Roberta Burigana e il suo commissario capo Nicola Di Stefano; ma, entrambi non saranno soli nella risoluzione del caso.
Siccome entrambi alloggiano in bed and breakfast “L’essenza” saranno aiutati anche da Agata, la proprietaria e da i due coinquilini.
Chi e perché ha voluto uccidere il Conte?
Confesso che ho avuto già il piacere di leggere qualche libro di questa casa editrice ma, non sono mai riuscita a leggere niente di Raffaella Bossi e appena mi è stata proposta questa lettura ho subito accettato e divorato il libro in meno di una settimana!
Una spassosissima commedia poliziesca ricca di colpi di scena, dialoghi vivaci e tanta ironia, sarà forse dato dalla presenza di una cuoca napoletana che si sa…
I napoletani sono famosi per il loro essere ironici e simpatici anche in situazioni un po’ spiacevoli.
Con l’avvio delle indagini possiamo notare anche una ricerca costante delle “fragranze giuste”.
Non mancano i punti cardini del genere ovvero: indizi, congetture e varie piste da seguire. Inoltre, ho apprezzato il fatto che l’autrice abbia voluto creare una sorta sintonia col lettore, facendolo entrare nel vivo dell’indagine andando alla ricerca spasmodica del colpevole, col giusto divertimento.
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