Su gentile concessione di Salvo Barone, un regalo per i nostri lettori. Un racconto natalizio con protagonista Enzo Biondo, il commissario di Cani da riporto.
Con tanto di ricetta tradizionale della Caponata siciliana.
Buone Feste e felici letture
Anche a Milano soffia lo scirocco?
Il Natale di Enzo Biondo
Enzo Biondo si era svegliato di soprassalto con la brutta sensazione di essere in ritardo. Aveva scalzato le coperte con un gesto repentino e si era tirato su dal letto con impeto insensato, senza realizzare da dove provenisse quella sensazione fastidiosa.Milano era percossa da un vento caldo e secco, insolito per una città lombarda soprattutto nel mese di dicembre. Un vento insistente che Biondo aveva già avvertito la primavera precedente. In quell’occasione gli avevano parlato degli strani giochi che le variazioni climatiche dovute all’effetto serra giocano a combinare. Qualcuno in questura l’aveva allusivamente messo in relazione alle correnti migratorie dei tanti disgraziati che scappano dall’Africa. Qualcosa che un siciliano, in quanto atavicamente emigrato, avrebbe dovuto ben capire. Enzo non aveva fatto una piega, ma si era documentato. Alla fine aveva tratto elementi di rassicurazione nel constatare che quel vento, soffiando da sud est, non era altro che uno scirocchino in salsa padana che le correnti altimetriche giocavano a modificare per i lombardi. In definitiva lo stesso vento che soffiava nella casa di campagna dei suoi nonni, vicino Valledolmo, nel cuore della Sicilia. Folate calde che nei mesi estivi si insinuano tra le colline dorate sotto il sole appuntito mentre le spighe di grano si agitano dolcemente al ritmo cantilenante del frinire delle cicale. Tutta un’altra poesia.Lo scirocco lumbard invece bussava alle serrande con la stessa petulanza di un piazzista in arretrato sul piano vendite giornaliero. Ed Enzo si sentiva in ritardo.Il commissario Biondo era stato costretto a lasciare Palermo per ricominciare daccapo a Milano, dopo che aveva testimoniato e inchiodato alcuni suoi colleghi corrotti. Da quel momento era rimasto a ruminare giustificazioni incoerenti, come se alla fine il reprobo fosse lui. Responsabilità, obblighi e dovere avevano inchiodato la sua cedevolezza alla croce del lavoro ed Enzo si era messo a mulinare fendenti per provare a rimanere a galla. Una pratica per lui consueta, sin da quando era rimasto a nuotare in mezzo ai flutti dell’adolescenza. Dal giorno in cui, dopo aver perso il padre, aveva assunto il ruolo di capo famiglia all’età di undici anni. Così Enzo aveva preso a sanguinare e da uno scherzo vivace, la sua vita si era trasformata in un lamento grave. Con il passare degli anni aveva spostato il baricentro della sua vita da una ex-sistentia socievole e conviviale a una in-sistentia intima e solitaria. Alla fine aveva cercato rifugio nella perpetua elusione di ogni presa d’impegno e si era arruolato in Polizia.Adesso però quel vento veniva a ricordargli qualcosa.Provò a concentrarsi e realizzò che fuori le campane facevano festa e il cielo azzurro cantava a squarciagola. Era Natale. In un attimo sentì riallinearsi i sensi e corse in cucina. La sera prima aveva fatto una spesa mirata, lui che solitamente sosteneva pasti frugali e sempre abborracciati. Aprì il frigorifero specchiandosi nella sua euforia e ne estrasse gli ingredienti con la stessa cura con la quale avrebbe maneggiato petali di rosa. Poi, con altrettanta diligenza, estrasse dal cassetto un vecchio quaderno di ricette di sua madre e sentì che la trepidazione era svanita. Riprese da dove aveva interrotto tanti anni prima e cominciò a sorridere…
Caponata siciliana
(vera ricetta tradizionale)
Ingredienti per 4 persone
- 3 melanzane grosse tipo nostrane
- 100gr di capperi (sotto sale o aceto)
- 1 bel cespo di sedano verde (usare il cuore o parte tenera)
- ½ bicchiere di aceto bianco
- 250gr di olive bianche grosse
- Zucchero q.b.
- Circa 200gr di salsa di pomodoro
Preparare la salsa di pomodoro e lasciarla raffreddare. Nel caso in cui si dovesse usare salsa o passata di pomodoro già pronta, versare in un tegame e riscaldare. Togliere parte della buccia delle melanzane lasciandone soltanto alcune strisce. Tagliare le melanzane a tocchi grossi, metterle in uno scolapasta capiente e spolverarle di sale per farle spurgare ed eliminare l’amaro. Lasciare riposare almeno mezz’ora, poi lavarle ripetutamente per togliere il sale, strizzare e fare asciugare. Friggere le melanzane, lasciandole dorate, e poi trasferirle in un tegame capiente.
Denocciolare e tagliare le olive, tagliare il sedano a pezzetti, sciacquare i capperi con l’acqua di rubinetto. Fare sbollentare a fuoco moderato in tre casseruole differenti questi tre ingredienti trattandoli sempre rigorosamente separati. Mettere a scolare.
Aggiungere i capperi, il sedano, le olive e la quantità di salsa necessaria (a gusto personale) nel tegame delle melanzane. Versare l’aceto e aggiungere un mezzo bicchiere d’acqua (meglio se l’acqua di bollitura del sedano) leggermente zuccherata.
Mettere il tegame sul fuoco e condurre a bollore per asciugare la parte liquida. Dopo aver fatto raffreddare aggiungere all’occorrenza ancora un pizzico di zucchero per calibrare l’agrodolce.
Servire in tavola.
Buon Natale e buon appetito.
N.B. La caponata può essere conservata per diversi giorni in frigo.
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